Fisici pluralisti
Empedocle
Il personaggio:
- era taumaturgo, profeta e medico
- si dice che egli si gettò nel cratere dell’Etna, per liberarsi infine del corpo ormai ingombrante o far credere con la sua sparizione di essere stato assunto tra gli dei
- si dice che riusciva a fermare i venti, da cui il soprannome di “trattenitore dei venti”
- Empedocle sceglie di scrivere in versi => Aristotele lo considera l’inventore della retorica
- Fonda la scuola siciliana ed è considerato il fondatore della retorica
- Scrive Sulla natura e Purificazioni (katzarmoi), ma la seconda è di origine incerta per le idee discordanti dal suo pensiero: infatti il Sulla natura è un’opera sensu stricto fisica, mentre dalle Purificazioni traspaiono palesemente influenze pitagoriche ed orfiche, nella misura in cui Empedocle propugna l’immortalità dell’anima (che nel Sulla natura era detta mortale) e la metempsicosi. Inoltre Aristotele conosce l’Empedocle del “Sulla natura” e non cita mai le Purificazioni
Pensiero:
- Riprende alcune caratteristiche dell’essere parmenidiano: l’unicità, l’immobilità, l’eternità
- L’uomo non vede la realtà e non può comprenderla se non usando l’intelletto
- L’unione degli elementi (chiamati radici da Empedocle), attuata grazie all’Amore (Filias), è la nascita delle cose, la loro disunione, attuata grazie all’Odio (Aneikos), è la morte. Gli elementi sono quattro (acqua, aria, terra e fuoco) e animati da due forza opposte che sono Amore e Odio
- Amore e Odio sono cosmiche, di natura divina
- Solo Amore => Sfero, nel quale tutti gli elementi sono unificati e in armonia
- Solo Odio => Caos
- Amore e Odio => mondo attuale
- Ha il merito di aver creato una causa materiale (le cose derivano da quattro elementi) e una causa efficiente (le cose sono animate da Amore e Odio)
- Il principio fondamentale della conoscenza è che il simile si conosce col simile
Anassagora
Pensiero:
- Riprende il concetto parmenideo che nulla nasce e nulla perisce, ma lo interpreta nel senso che nascere significa riunirsi e perire separarsi
- Gli elementi che si separano e si uniscono sono semi (chiamati omeomerie, “parti uguali” da Aristotele), particelle piccolissime, invisibili, di qualità diverse e infinitamente divisibili
- Nell’oro vi sono in una maggior quantità particelle d’oro, ma anche particelle di qualsiasi altro tipo
- I semi sono mossi e ordinati da una intelligenza divina (Nous) che li separa e unisce per determinare l’ordine che ritroviamo nel mondo, anche se questo non sarà mai perfetto perché conterrà semi di diverso tipo
- Caos => movimento turbinoso del Nous => Ordine “relativo”
- Il principio della conoscenza è che il simile si conosce con il dissimile (similes dissimilis cognusquntur)
- Viene disprezzato da Aristotele, secondo il quale fece bella figura con poco, riferendosi al fatto che Anassagora introdusse il concetto dell’indivisibilità degli atomi per non lasciare posto al nulla o al non essere