Analisi e commento del Canzoniere
Il Canzoniere (analisi delle principali poesie)
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono:
- Dialogo con una collettività di persone
- Pentimento e vergogna
- Favola fui gran tempo
- Si pente del giovanile errore e del vario stile
- Di me medesmo meco mi vergogno
- e del mio vaneggiar vergogna é ‘l frutto e ‘l pentirsi, e ‘l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo é breve sogno”
Solo e pensoso i più deserti campi:
- tema della solitudine, desiderio di allontanarsi dalla gente, tormento che é dentro di lui (si illude di trovare la pace, ma non é così)
Ne la stagion che ‘l ciel rapido inchina:
- continua contrapposizione tra poeta e altri uomini:
- ampio quadro del tramonto, con l’immagine del riposo serale della vecchiarella pellegrina , che interrompe la fatica del viaggio (a cui si oppone il crescere del dolore del poeta).
- Allo scendere dell’ombra sulla terra l’ avaro zappador lascia il lavoro e si nutre alla sua parca mensa (ma il poeta non ha una sola ora di riposo).
- A sera il pastor riconduce il gregge alla stalla e prende sonno nel suo giaciglio (ma Amore costringe il poeta a seguire quella fera che è la donna): evidente qui l’opposizione tra la docile schiera del gregge e la donna che sempre si nasconde e fugge.
- A sera i naviganti dormono nella loro nave ferma in qualche insenatura: e l’immagine dei naviganti suscita il richiamo a nomi di paesi lontani, con un allargamento della prospettiva all’intero universo; in questa stanza il suo affanno si misura anche nel prolungarsi senza fine del tempo
Non al suo amante più Diana piacque:
- Dante ricorda il momento in cui ha visto nuda Laura nel Sorga
- Simile alla pastorella
- Segnal l’aura
Benedetto sia ‘l giorno e ‘l mese e l’anno:
- Tema dell’anniversario, della lode verso tutte le cose che sono state destinate a Laura
- Benedetto ‘l loco ov’io fui giunto da’ duo begli occhi che legato m’hanno
Padre del ciel, dopo i perduti giorni:
- Due modi anitetetici dell’amore: la’more come elevazioene e l’amore come vaneggiamento, passione bruciante, errore che allontana da Dio ed esige il pentimento
Erano i capei d’oro e l’aura sparsi:
- Tema dei capelli, degli occhi, della lode, trasfigurazione di Laura
- Invecchiamento: quei begli occhi ch’or ne son sì scarsi
- Metafora dell’amore: piaga per allentar l’arco non sana
- Angelica forma
Chiare e fresche dolci acque:
- Si rivolge a elementi naturali a cui si é rivolta Laura e affida loro un testamento: l’ultima volontà é essere seppellito sul fiume Sorga in modo da esser compianto da Laura che vista la tomba scioglierà l’anima e piangerà
- Tema del paesaggio
- Morte é dubbioso passo
- Metafora del porto: “ché lo spirito lasso / non poria mai in ppiù riposato porto / né in più tranquilla fossa / fuggir la carne travagliata e l’ossa”
- Ricordo di Laura e lode
Fiamma del ciel su le tue treccie piova:
- Fiamma = punizione celeste contro la corruzione della Chiesa
- Indirizzata alla curia Avignonese per accusare la corruzione; vuole che la curia ritorni a Roma
- Fa parte dei due sonetti Babilonesi
La vita fugge e non s’arresta un’ora:
- In morte di Laura
- Tema del suicidio
- Tema della navigazione: e poi d’altra parte / veggio al mio navigar turbati i venti: / veggio fortuna in porto, e stanco omai / il mio nocchier e rotte arbore e sarte / e i lumi bei che mirar soglio, spenti”
- Immagine di un uomo incalzato dalla morte, assediato dai ricordi e dai timori per il futuro, poiché ha perduto quei bei lumi che orientavano la sua vita
Se lamentar augelli, o verdi fronde:
- Laura riappare nel cuore di Petrarca in una natura che asseconda i sentimenti
- Segnal l’aura
- Trasfigurazione di Laura che sembra avere pietà
- Gli occhi di Laura sono apparentemente chiusi
Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena:
- Contrapposizione tra lo spettacolo luminoso della primavedra e la trestezza del poeta che gli impedisce di entrare in questo clima di festa
Quel rosignuol che sì suove piagne:
- Confronto tra la tristezza di Petrarca e un usignolo, che gli sembra piangere e ricordare la morte di Laura
I’ vo piangendo i miei passati tempi:
- Ultimo sonetto del canzoniere
- Si pente dell’amore terreno e chiede perdono a Dio per ottenere la salvezza
- I’ vo piangendo i miei passati tempi / i quai posi in amar cosa mortale, / senza levarmi a volo, abbiend’io l’ale / per dar forse di me non bassi tempi”
Era il giorno ch’al sol si scoloraro:
- Sonetto di commemorazione
- Coincidenza dell’innamoramento e il giorno dell’uccisione di Cristo
- Amore lo ha colpitomentre era didsrmato
- Il dolore per Cristo morto si unisce al dolore per Laura
- Laura appare armata, come Petra in un diaspro
Io son sì stanco sotto ‘l fascio antico:
- Momento massimo dello scoramento
- Lo salva solo il pensiero della misericordia di Dio
- Pensa al suicidio
Pace non trovo, et non ò da far guerra:
- Laura e Amore sono ambivalenti => Poeta é tra desiderio di vivere e di morire
Passa la nave mia colma d’oblio:
- Metafora della vita in navigazione, simile al “Sono stato in legno…” di Dante
- E’ privo di punti di riferimento, compresi le costellazioni (occhi di Laura)
Levommi il mio penser in parte ov’era:
- Vede Laura nel terzo cielo, quello degli spiriti amanti
- Laura ha un atteggiamento umano, non angelico: vuole il ricongiungimento con Petrarca e il suo corpo
- Allarga la mano e perde Petrarca.