Canto VII Purgatorio – (vv 64-90) – La valletta dei principi

Testo e commento del Canto VII del Purgatorio (versi 64-90)- La valletta dei principi

Poco allungati c’eravam di lici,
quand’io m’accorsi che ’l monte era scemo,
a guisa che i vallon li sceman quici. 66

"Colà", disse quell’ombra, "n’anderemo
dove la costa face di sé grembo;
e là il novo giorno attenderemo". 69

Tra erto e piano era un sentiero schembo,
che ne condusse in fianco de la lacca,
là dove più ch’a mezzo muore il lembo. 72

Oro e argento fine, cocco e biacca,
indaco, legno lucido e sereno,
fresco smeraldo in l’ora che si fiacca, 75

da l’erba e da li fior, dentr’a quel seno
posti, ciascun saria di color vinto,
come dal suo maggiore è vinto il meno. 78

Non avea pur natura ivi dipinto,
ma di soavità di mille odori
vi facea uno incognito e indistinto. 81

’Salve, Regina’ in sul verde e ’n su’ fiori
quindi seder cantando anime vidi,
che per la valle non parean di fuori. 84

"Prima che ’l poco sole omai s’annidi",
cominciò ’l Mantoan che ci avea vòlti,
"tra color non vogliate ch’io vi guidi. 87

Di questo balzo meglio li atti e ’ volti
conoscerete voi di tutti quanti,
che ne la lama giù tra essi accolti. 90


A breve distanza, Dante si accorge che il fianco del monte è un po’ incavato e forma una valletta. Là, dice Sordello, attenderanno il nuovo giorno. Dante è colpito dalla ricchezza di colori dei fiori che punteggiano il verde del prato e che emanano un soave profumo. Sull’erba fiorita siedono anime che cantano Salve, Regina. Sordello si appresta ad indicare le anime dal luogo appena sopraelevato dove si trova con Virgilio e Dante, approfittando della luce ormai scarsa del sole.

[/bibl]Purgatorio – Canto settimo, //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Purgatorio_-_Canto_settimo&oldid=39448418 (in data 21 novembre 2011).[/bibl].

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