Riassunto Canto XVI

  • Dante avanza nel fumo delle tenebre che avvolgono iracondi che cantano l’Agnus Dei
  • Marco Lombardo: uomo di corte dotato di virtù ormai perse
  • Lombardo chiarisce Dante affermando che la decadenza dell’uomo non è causata dagli astri del cielo, perché all’uomo è stata data il libero arbitrio e la ragione che danno l’uomo la facoltà di discernere il bene dal male e grazie a queste l’uomo sarà giudicato dopo la morte.
  • L’anima esce dalle mani di Dio, che l’ama prima ancora che sia creata, come una fanciullina che piange e ride puerilmente, semplice ed ingenua, ancora ignara di ogni cosa, tranne che, creata da Dio, somma letizia, si volge a ciò che le arreca diletto. Perciò fu necessario imporre la legge come freno e quindi di istituire un sovrano.
  • Il problema è che nessuno si impegna a far rispettare le leggi perché il papa, come un pastore guida il gregge dei fedeli, sa ruminare ma non ha lo zoccolo diviso e quindi l’umanità segue i beni terrieri.
  • Il malgoverno ha reso uomini malvagi. Solo a Roma vi erano un tempo due soli, che indicavano due feilicità (temporale e spirituale); ora la spada dell’autorità imperiale è stata congiunta con il pastorale del potere religioso (Bonifaccio VIII) e quindi le due autorità non si temono più.
  • Dopo che Federico III entrò in conflitto con il Papato vi furono solo tre persone virtuose: Corrado da Palazzo, buon Gherardo (padre di Gaia) e Guido da Castello

 

 

Lascia un commento