Canto XI Inferno – (vv 1-12) – La tomba di Papa Anastasio
Testo e commento del Canto XI dell’Inferno (versi 1-12) – La tomba di Papa Anastasio
In su l’estremità d’un’alta ripa che facevan gran pietre rotte in cerchio, venimmo sopra più crudele stipa; 3 e quivi, per l’orribile soperchio del puzzo che ’l profondo abisso gitta, ci raccostammo, in dietro, ad un coperchio 6 d’un grand’avello, ov’io vidi una scritta che dicea: ’Anastasio papa guardo, lo qual trasse Fotin de la via dritta’. 9 "Lo nostro scender conviene esser tardo, sì che s’ausi un poco in prima il senso al tristo fiato; e poi no i fia riguardo". 12 che ’nfin là sù facea spiacer suo lezzo.
Dante e Virgilio si sono incamminati dal cerchio degli eretici verso quello successivo. E già al termine del canto X si anticipava la percezione di un lezzo. Al principio del nuovo canto i due poeti arrivano a affacciarsi al baratro infernale e l’odore pesante e nauseabondo è così forte che si ritraggono subito inorriditi. Questo odore può essere inteso come quello del cerchio successivo, dove il fiume Flegetonte ribolle di sangue, oppure, in senso più generale, il puzzo del basso inferno, dove sono puniti i peggiori peccati. In genere, anche perché Dante parla di profondo abisso, si ritiene la seconda ipotesi come quella valida.
I due poeti si accostano allora a un sepolcro, dove Dante vede la lapide che recita:
« Anastasio papa guardo,
lo qual trasse Fotin de la via dritta. »
(vv. 8-9)
Cioè “custodisco Papa Anastasio, traviato da Fotino di Sirmio”. Tutto qui, la presenza del papa eretico è affidata a una semplice inquadratura.
Nella sua condanna Dante segue il “Liber pontificalis”, il quale riporta una sua scarna biografia del papa sottolineando il suo aver voluto accordarsi con gli eretici monofisiti (in particolare con il diacono Fotino) senza il consiglio dei vescovi e degli altri religiosi della curia, restando isolato. Dio lo avrebbe allora “percosso”, facendogli evacuare gli intestini. Poco importa nel commento al passo dantesco che la figura di questo papa sia in seguito stata rivalutata e il passo del Liber Pontificalis dichiarato spurio: è interessante qui rilevare solo che nel medioevo la tradizione del liber era forte, ben conosciuta e non veniva messa in discussione, per cui Dante vi si affida.
Virgilio dice allora a Dante che è meglio aspettare un po’ affinché il naso si abitui all’odore, così che poi essi non ci facciano più caso.
[bibl]Inferno – Canto undicesimo, //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Inferno_-_Canto_undicesimo&oldid=38300958 (in data 8 novembre 2011).