Canto V Purgatorio – (vv 64-84) – Jacopo del Cassero
Testo e commento del Canto V del Purgatorio (versi 64-84)- Jacopo del Cassero
E uno incominciò: "Ciascun si fida del beneficio tuo sanza giurarlo, pur che ’l voler nonpossa non ricida. 66 Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo, ti priego, se mai vedi quel paese che siede tra Romagna e quel di Carlo, 69 che tu mi sie di tuoi prieghi cortese in Fano, sì che ben per me s’adori pur ch’i’ possa purgar le gravi offese. 72 Quindi fu’ io; ma li profondi fóri ond’uscì ’l sangue in sul quale io sedea, fatti mi fuoro in grembo a li Antenori, 75 là dov’io più sicuro esser credea: quel da Esti il fé far, che m’avea in ira assai più là che dritto non volea. 78 Ma s’io fosse fuggito inver’ la Mira, quando fu’ sovragiunto ad Orïaco, ancor sarei di là dove si spira. 81 Corsi al palude, e le cannucce e ’l braco m’impigliar sì ch’i’ caddi; e lì vid’io de le mie vene farsi in terra laco". 84
Il primo interlocutore di Dante è Jacopo del Cassero. Questi nacque a Fano nel 1260 e nel 1289 partecipò alla battaglia di Campaldino, dove probabilmente conobbe Dante. Difese Bologna, città di cui era podestà (1296-97), dagli attacchi di Azzo VIII, signore di Ferrara. Nel 1298 venne eletto podestà di Milano e per raggiungere la città decise di passare da Venezia via mare e poi proseguire per terra, per evitare i territori dell’avversario. Nonostante ciò, mentre si trovava nel padovano venne raggiunto dai sicari di Azzo VIII e ucciso.
Jacopo chiede a Dante, se passerà per Fano, di ricordare ai suoi parenti di pregare per lui affinché il tempo da trascorrere nell’antipurgatorio finisca.
[/bibl] Purgatorio – Canto quinto, //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Purgatorio_-_Canto_quinto&oldid=44243461 (in data 21 novembre 2011).[/bibl].