Socrate

 La vita:

Socrate nacque nel 470 / 469 a.c. da Sofronisco , scultore , e Fenarete , levatrice.
 
Sposò Santippe, che una certa tradizione tende a presentare come donna bisbetica e insopportabile: pare che Socrate sia riuscito a far ragionare tutti tranne Santippe . Da lei ebbe tre figli .

Socrate non lasciò mai Atene se non per brevi spedizioni militari.

Nel 406 in conformità al principio della rotazione delle cariche , fece parte dei pritani , ossia del gruppo del Consiglio al quale spettava decidere quali problemi sottoporre all’Assemblea e si oppose alla proposta illegale di processare tutti insieme i generali vincitori nello scontro navale avvenuto al largo Arginuse , perchè non avevano raccolto i naufraghi .

Con questa presa di posizione egli si poneva in contrasto con i democratici , ma nel 404 , passato il potere in mano all’oligarchia capeggiata dai Trenta , rifiutò di obbedire all’ordine di arrestare un loro avversario , Leone di Salamina.

Nel 399 fu presentato da Meleto un atto di accusa contro Socrate , ma tra i suoi accusatori erano anche Licone e soprattutto Anito , uno dei personaggi più influenti della democrazia restaurata .

L’atto di accusa è il seguente : ” Socrate è colpevole di essersi rifiutato di riconoscere gli dei riconosciuti dalla città e di avere introdotto altre nuove divinità . Inoltre è colpevole di avere corrotto i giovani . Si richiede la pena di morte ” .
Gli accusatori contavano probabilmente in un esilio volontario da parte di Socrate , com’era avvenuto in passato per Protagora o Anassagora , ma egli non abbandonò la città e si sottopose al processo . A maggioranza i giudici votarono per la condanna a morte la quale fu eseguita in carcere mediante la somministrazione di cicuta .

Fonti su Socrate:

Platone: allievo di Socrate, nei discorsi descrive Socrate e la sua dottrina. Durante la sua vita attribuisce tutte le sue opere al suo maestro, fino a quando iniziò ad avere idee personali
Senofonte: nel Simposio, a differenza di Platone, lo descrive scanzonato. E’ un generale e non parla mai con Socrate di filosofia
Aristofane: della famiglia degli agrari (vecchi aristocratici) è contro Pericle. Scrive “Le nuvole” in cui descrive Socrate con la testa tra le nuvole a pensare e mostra l’inutilità della filosofia e ribadisce il concetto che bisogna pensare con la propria testa. Descrive Socrate con tratti sarcastici non per prendere in giro Socrate in particolare, ma tutti i filosofi
Aristotele: parla di Socrate in modo obiettivo ma non era contemporaneo a lui

Pensiero:

Possiamo inserire Socrate nell’era sofistica (sebbene lui si schierò contro i sofisti) perchè come i sofisti si interessò di problemi etici ed antropologici , mettendo da parte la ricerca del principio e della cosmogonia .

Socrate non scrisse mai nulla e così per ricostruire il suo pensiero dobbiamo ricorrere ad altri autori

Si differenzia dai sofisti perché:

i sofisti pronunciavano discorsi raffinati ed eleganti, ma totalmente privi di verità (il loro scopo è parlar bene e persuadere la gente); a Socrate quel che importa è la verità;

i sofisti puntavano a stupire l’ascoltatore, dal momento che erano convinti che la verità non esistesse;

Socrate usava il metodo maieutico, cercava di far arrivare l’interlocutore alla verità (Socrate diceva di fare il lavoro di sua madre: sua madre faceva partorire i figli; lui le anime)

il suo punto di partenza è “l’ironia socratica”: Socrate afferma di essere meno sapiente dell’interlocutore e fa a lui domande per sapere di più riguardo un argomento. L’interlocutore che crede di sapere più di Socrate inizia a parlare, ma le sue concezioni vengono ribaltate a tal punto da Socrate da dimostrare che non aveva ragione. (Socrate dice che l’oracolo di Apollo un giorno gli disse di essere il più sapiente di tutti gli uomini; lui, incredulo, ha iniziato a girare per Atene a vedere se ci fosse in realtà qualcuno più saggio di lui, ma si accorge che nessuno, politici e poeti per primi, lo era)

usa la confutazione per portare l’interlocutore alla giusta risposta alla sua domanda => effetti simili alla torpedine marina che intorpidisce coloro che tocca

dalla confutazione ne deriva l’aporia (lett. situazione senza uscita), che consiste nel rendersi conto di essere arrivati in un vicolo cieco

spinge l’interlocutore alla ricerca dell’universale: una definizione corretta deve coprire tutti i casi (“Socrate è lo scopritore del concetto” Aristotele)

Fasi della maieutica: Socrate autodiminuendosi fa una domanda => l’interlocutore pensando di saperne di più risponde => confutazione => aporia => l’interlocutore si rende conto di errare => l’interlocutore viene sollecitato da Socrate alla ricerca della verità o preferisce ritirarsi

Intellettualismo etico: secondo Socrate nessuno può compiere il male sapendo effettivamente di compierlo; la persona non può essere cattiva, ma ignorante => l’uomo per fare azioni buone deve cercare di raggiungere la sapienza (Lui sa di non sapere, e per questo sceglie di dedicarsi non alla politica, ma esclusivamente alla filosofia) => la virtù è scienza

Una persona è spinta a fare qualcosa dall’intelletto, da cui dipende la volontà. Se questa persona, avendo raggiunto la sapienza, riesce a formare un intelletto così forte da sapere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato senza lasciarsi persuadere, allora riesce a raggiungere la felicità

Secondo Platone invece l’auriga (l’intelletto) spinge la biga (la ragione) che viene trasportato da un cavallo bianco (la volontà) e un cavallo nero (le passioni)

Per Socrate l’importante non è vivere, ma vivere bene

L’ingiustizia non danneggia chi la subisce, ma chi la commette: la giustizia dà infatti un senso di piacere interiore e chi è ingiusto perde questo piacere, mentre chi subisce l’ingiustizia continua a provarlo.

La legge può essere criticata, ma non infranta: di fronte ad una legge ingiusta non bisogna infrangerla, ma battersi per farla cambiare. Socrate afferma che sarebbe stato suo dovere far cambiare le leggi e che non essendoci riuscito meritava di morire

Socrate (Appunti 2)

 

  • Nasce ad Atene da una famiglia di semiorgoi. La madre era allevatrice.
  • Non abbiamo niente su di lui perché non ha scritto niente per scelta: di lui si sa che amava molto la sua città e che da lì si è allontanato solo per andare in guerra
  • Si dice che sia stato allievo di Anassagora e che dopo aver letto un suo libro ha deciso di non scrivere mai più
  • Viene accusato di essere corruttore di giovani e di voler istituire nuovi dei: lui si difese dicendo che è stato Apollo a mandarlo tra gli Ateniesi per essere il tafano, per stuzzicarli sui problemi più importanti
  • Fonti su Socrate:
    • Platone: nei discorsi descrive Socrate e la sua dottrina. Durante la sua vita attribuisce tutte le sue opere al suo maestro, fino a quando iniziò ad avere idee personali
    • Senofonte: nel Simposio, a differenza di Platone, lo descrive scanzonato
    • Aristofane: della famiglia degli agrari (vecchi aristocratici) è contro Pericle. Scrive “Le nuvole” in cui descrive Socrate appeso su una gabbia a pensare e mostra l’inutilità della filosofia e ribadisce il concetto che bisogna pensare con la propria testa
  • Quando Aristofane gli chiede perché non faceva politica, egli rispose dicendo di voler dedicare tutta la vita alla filosofia, dato che nessuno potrà mai sapere tutto e lui voleva imparare il più possibile
  • Nella settima lettera di Platone ai Dionei vi è scritto che gli oligarchi chiesero a Socrate di andare a prendere un nemico politico a casa suo per condannarlo a morte, ma lui rifiuta perché non riteneva giusto mettere a morte qualcuno. Così gli fecero un processo, ma il governo cadde
  • Viene fatto imprigionare e condannato a bere la cicuta per aver corrotto i giovani e aver oltraggiato la religione
  • Socrate è una figura che si propone di trovare gli errori degli altri non per sminuirli, ma per migliorarli e che inneggia per la libertà. Crede infatti che dentro ogni persona ci sia uno spirito (daimwn) diverso che influenza tutte le nostre decisioni, una sorta di coscienza.
  • Probabilmente non era legato alla tradizione religiosa ma piuttosto mirava ad ottenere il bene, eliminando la corruzione e quanto vi era di maligno nella società

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