Il ciclope di Euripide
Commento dell’episodio del Ciclope (vv. 1-181)
La prima parte dell’episodio del Ciclope di Euripide, costituisce la parodo del dramma satiresco. Sono ben evidenti gli elementi del dramma: il Coro, costituito dai Satiri, Sileno, il capo e il padre dei Satiri, e il protagonista, rappresentante Ulisse.
Sileno, dopo esser stato naufragato in Sicilia davanti all’Etna, é diventato servo del Ciclope, l’empio padrone di quelle terre inospitali. Per Sileno e i Satiri la vita é cambiata, non é più gioiosa di quando si trovavano in Grecia: rimpiangono “i tripudi dei baccanali”, “i tempi in cui, di scorta a Bacco nelle baldorie, venivano sotto la casa di Altea, danzando voluttuosamente al suono della lira. Dopo una breve descrizione del Ciclope antropofago, comincia il dialogo tra Ulisse e Odisseo, in cui l’eroe si informa sul luogo in cui si trova. Euripide per sottolineare le differenze tra i modi dei Ciclopi e quelli dei Greci, analizza in entrambi alcuni aspetti sociali: contrappone le mura e le torri cittadine dei Greci, alle montagne ciclopiche senza vita; la monarchia e il regime democratico, all’anarchia; la spiga di Demetra, al latte, formaggi e carne di pecora; la bevanda di Bacco e il succo dell’uva, creatrici di banchetti e baldoria, alla terra senza danze; l’ospitalità con gli stranieri, all’empia morte degli umani.
Nel baratto delle merci di Ulisse e di Sileno, si può osservare la cupidigia di vino del “cornuto”, in astinenza da quando si trova sull’isola dei Ciclopi.
Commento dell’episodio del Ciclope (vv. 181-305)
L’episodio del Polifemo è sicuramente uno degli episodi più cruenti dell’Odissea. L’episodio comincia con un clima non troppo teso, che aumenta con il procedere della vicenda; lo spannung è da identificarsi infatti nei versi 252-255.
Ci si può rendere conto, grazie all’espediente di Ulisse, come fosse importante l’ospite e come dovesse essere accolto (.alle tua ginocchia veniamo supplici, se un dono ospitale ci dessi, o anche altrimenti ci regalassi qualcosa; questo è norma per gli ospiti.; .Zeus ospitale, che gli ospiti venerandi accompagna.). Polifemo non riceve cortesemente gli ospiti e, infatti, peccando di ubriV viene punito da Zeus per mezzo di Ulisse e dei suoi compagni. In questo atto, anche Ulisse peccherà di ubriV e anche lui sarà soggetto alla punizione da parte di Poseidone.
Sono sempre presenti degli epiteti fissi (Zeus ospitale, Zeus egioco, Poseidone enosictono) e anche un patronimico (Atride Agamennone).
Commento dell’episodio del Ciclope (vv. 306-381)
Il brano preso in considerazione (fino vv. 381) é dedicato alla descrizione del comportamento primo di Sileno e poi del Ciclope.
Sileno é rappresentato come figura mentitrice, che, per non essere rimproverato dal Ciclope, per aver venduto i suoi beni in cambio di una coppa di vino, osa anche giurare sui suoi figli, di cui dice essere affezionatissimo.
Il Ciclope invece é la figura per eccellenza che rappresenta l’empio animale, dai comportamenti simili a quelli delle bestie.
Gode di molta importanza la frase “per le persone intelligenti il vero dio é la ricchezza”, ragionamento di colui che considera solo il denaro e i beni, invece delle rette consuetudini (affermate notevolmente dai filosofi contemporanei ad Euripide). Il Ciclope vuole infatti essere estraneo a qualsiasi attività che non frutta ricchezze e si reputa, addirittura, intelligente, in quanto lascia alle altre persone, secondo lui “stupide”, gli incarichi poco proficui, ma di necessità primaria.
Questa frase risulta comunque una denuncia contro gli aristocratici e un ricatto per le persone intende a diventare come il Ciclope.
Nei versi successivi si riafferma uno dei concetti più importanti dal Ciclope: il peccato di ubriV, di tracotanza; il Ciclope infatti afferma di non rabbrividire di fronte ai fulmini di Zeus e di non sapere in cosa Zeus sia un dio più potente di lui.
Successivamente incomincia un breve racconto del viaggio che condusse Ulisse nell’isola dei Ciclopi.