Canto XXIII Inferno- (vv 109-126) – Caifa
Testo e commento del Canto XXIII dell’Inferno (versi 109-126)-Caifa
Io cominciai: "O frati, i vostri mali..."; ma più non dissi, ch’a l’occhio mi corse un, crucifisso in terra con tre pali. 111 Quando mi vide, tutto si distorse, soffiando ne la barba con sospiri; e ’l frate Catalan, ch’a ciò s’accorse, 114 mi disse: "Quel confitto che tu miri, consigliò i Farisei che convenia porre un uom per lo popolo a’ martìri. 117 Attraversato è, nudo, ne la via, come tu vedi, ed è mestier ch’el senta qualunque passa, come pesa, pria. 120 E a tal modo il socero si stenta in questa fossa, e li altri dal concilio che fu per li Giudei mala sementa". 123 Allor vid’io maravigliar Virgilio sovra colui ch’era disteso in croce tanto vilmente ne l’etterno essilio. 126
Dante inizia allora un’orazione: “O frati, i vostri mali…” (non si sa quali toni intendesse dare al suo discorso, se deprecativo o misto di pietà o altro). Ma è bruscamente interrotto da una visione, un uomo crocifisso (o conficcato, a senso) al suolo con tre pali, che si distorce soffiando nella barba quando scopre di essere visto da Dante. Frate Catalano allora spiega che si tratta di colui che consigliò ai Farisei di sacrificare un solo uomo per evitare guai al popolo e che ora sta nudo sotto il passaggio di tutti gli altri dannati. Egli è quindi Caifa, il sommo sacerdote di Gerusalemme che fece giustiziare Gesù coprendosi con il pretesto da ipocrita di salvare il popolo sacrificando il fastidioso predicatore (pretesa che però da un punto di vista laico sembra tutt’altro che ipocrita, soprattutto se si pensa ai romani che non gradivano affatto i disordini).
Inoltre è tormentato allo stesso modo suo suocero Anna e gli altri farisei che presero parte a quel consiglio, che fu causa di sventura per gli ebrei (i Giudei).
Virgilio si meraviglia al vedere quel dannato in croce così vilmente e su questa meraviglia di Virgilio alcuni commentatori si sono sforzati di trarre un significato allegorico, mentre secondo altri è solo dovuta al fatto che durante il primo attraversamento dell’Inferno da parte del poeta latino (cfr. Inferno IX, 23-24) questi dannati non esistevano ancora, in quanto appartenenti all’era cristiana.
[bibl]Inferno – Canto ventitreesimo, //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Inferno_-_Canto_ventitreesimo&oldid=41205359 (in data 14 novembre 2011).[/bibl]