L’Eleatismo
Senofane di Colofone
Pensiero:
- Tutti (Esiodo ed Omero per primi) credono che gli dei hanno avuto nascita e hanno voce e corpo simile al loro
- In realtà vi è solo un dio, un dio-tutto che non nasce e non muore ed è sempre la stessa cosa. Se nascesse significherebbe che prima non era; ma ciò che non è, neppure può nascere né può far nascere nulla
Parmenide di Elea
Introduzione:
- Fondatore della scuola eleatica
- Scrive Peri fuseos, in cui il filosofo immagina di essere trasportato in compagnia delle figlie del Sole al cospetto di una Dea, la quale gli rileva “il solido cuore della ben rotonda Verità”
Di fronte all’uomo si aprono due strade: il sentiero della Verità (aletheia, da a-lantzano, svelare), che ci porta alla conoscenza dell’Essere vero, e il sentiero dell’opinione (doxa), basato sui sensi, che ci porta a conoscere l’Essere apparente
Sentiero della Verità:
- l’essere è e non può non essere, l’essere non è e non può essere
- La nostra mente e il nostro linguaggio possono riferirsi solo all’essere, mentre il non essere risulta inesprimibile e impensabile
- L’essere è:
- ingenerato: se nascesse => non essere, perché prima di nascere sarebbe non essere
- eterno: se morisse => non essere, perché dopo la morte sarebbe non essere
- immutabile: se mutasse => non essere, perché vorrebbe dire che si trova in una situazione in cui prima non era
- immobile: se si muovesse => non essere, perché vorrebbe dire che si trova in una situazione in cui prima non era
- unico: se fosse moltiplice => non essere, perché implicherebbe degli intervalli di non essere
- omogeneo: se fosse differenziato => non essere, perché implicherebbe degli intervalli di non essere
- finito, perché simbolo di perfezione
- L’essere può essere :
- una realtà fisica, coincidente con la sfera di cui parla => Natura stessa
- una realtà metafisica => Dio trascendente
Sentiero dell’opinione:
- Noi viviamo nell’illusione, in cui l’uomo pensa di vedere le cose nascere, morire, mutare, finire.
Zenone
Vita:
- Difende il maestro Parmenide con paradossi, che non sostengono la tesi di Parmenide, ma ridicolizza anche le tesi degli uomini
- Creò la dialettica
Argomenti contro la pluralità:
- Se le cose sono molte il loro numero è finito ed infinito: finito perché non possono essere più o meno di quelle che sono; infinito perché tra due cose ve ne sarà sempre una terza, fino all’infinito
Argomenti contro il movimento:
- non si può arrivare all’estremità di uno stadio poiché bisognerebbe prima arrivare alla metà della distanza, poi alla metà di quest’ultimo, fino all’infinito
- Se una tartaruga ha un passo in più d Achille non sarà mai raggiunta da Achille perché questo per raggiungerla dovrà percorrere la metà della distanza, la metà della metà, fino all’infinito
- La freccia che appare in movimento è in realtà immobile, perché occupa sempre lo stesso spazio e dato che il tempo è suddiviso in infiniti intervalli la freccia risulterà sempre ferma
- In uno stadio un punto mobile va ad una certa velocità, e simultaneamente al doppio di essa a seconda che sia rapportato ad un punto immobile o un punto che si muove in senso contrario alla stessa velocità
Melisso
- Allievo di Parmenide
- Il giudizio di Aristotele nei suoi confronti è molto duro: non lo apprezzava a causa della sua rozzezza e grossolanità
- apportò alcune modifiche ed innovazioni alla dottrina di Parmenide, in particolar modo l’attribuzione dell’eternità e dell’infinità all’essere
- dà interpretazioni prettamente fisiche ai concetti astratti di Parmenide
- essere e non essere sono rispettivamente pieno e vuoto
- l’essere è pieno e coincide con se stesso
- l’essere è infinito per evitare che ci potesse essere in qualche punto il non essere