Rinascita dell’Europa
Ricostruzione e sviluppo economico
Dopo la seconda guerra mondiale la ricostruzione degli stati europei occidentali fu rapita grazie agli interventi americani. Il dollaro soppiantò la sterlina. Dopo il 1945 la politica di cooperazione tra gli stati occidentali portò ad una crescita industriale, ad un nuovo urbanesimo e alla nascita di organismi sopranazionali: Ceca, Cee.
La nascita della Repubblica italiana
Dopo il ventennio dell’oppressione fascista l’Italia si lasciava alle spalle le distruzioni della guerra e si avviava a diventare un paese democratico mediante il controllo dello stato da parte dei partiti. Nel 1946 si propose al popolo un referendum tra monarchia e repubblica per decidere sull’atteggiamento del re (1° voto femminile). Vinse la repubblica e si costituì un’assemblea costituente per redigere una nuova costituzione che avrebbe sancito i diritti e i doveri. Inizialmente i partiti antifascisti governavano insieme. In seguito de Gasperi escluse i comunisti e i socialisti. Nel 1948 vinsero i democristiani.
Gli anni del “miracolo economico”
All’inizio degli anni sessanta l’Italia conosce uno straordinario sviluppo economico rapido e inaspettato, favorito dalla manodopera a basso costo e dal sistema delle partecipazioni statali. Importanti innovazioni tecnologiche (televisioni, elettrodomestici) e l’aumento dei redditi inaugurarono l’età del benessere e del consumismo. Si diffusero nuovi farmaci, vaccini e nuove tecniche chirurgiche, gli aeroplani e iniziarono le esplorazioni spaziali.
Questi anni furono caratterizzati dall’evasione fiscale che impedì l’intervento dello stato nello sviluppo dei servizi sociali e dall’accentuarsi del divario tra Nord e Sud con conseguente migrazione dei lavoratori meridionali.
La Repubblica dei partiti di massa
I protagonisti della politica furono i democristiani e i comunisti. La D.C, di ispirazione cattolica, rappresentava l’elettorato moderato (contadini,.). Il partito comunista italiano con Togliatti voleva seguire una strada diversa da quella russa e ottenne consensi togliendoli ai socialisti.
Dopo la repressione d’Ungheria i comunisti sostennero i sovietici, i socialisti li condannarono e si avvicinarono alla D.C., fondano il centro-sinistra.
Il primo periodo del centro-sinistra fu caratterizzato da grandi riforme (Enel, scuola media). Verso la fine degli anni sessanta si manifestò un crescente disagio dovuto dal ristagno dell’industria e dalle tensioni politiche-sociali che sfociarono nella contestazione di tutta l’Europa.
Gli studenti auspicavano una rivoluzione che con un cambiamento all’interno della società e dell’Università rovesciasse i principi del capitalismo e affermasse i valori della solidarietà e libertà individuale.
Anche gli operai protestavano per ottenere aumenti salariali, maggior tutela per la salute, delle previdenza, dell’assistenza e della scala mobile.
Il governo attuò alcune riforme importanti: la scala mobile, con cui i salari vennero automaticamente adeguati all’aumento del costo della vita, un nuovo sistema pensionistico e lo Statuto dei lavoratori, che sanciva i loro diritti.
Ciò non riportò la pace sociale poiché nel corso degli anni 70 organizzazioni di giovani sia di estrema destra che di sinistra, non disposti ad accettare progressi graduali ricorsero alla violenza della guerra per banda per opporsi al governo.
Una nuova mentalità
Accanto ai giovani anche le donne furono protagonisti di grandi cambiamenti.
Il movimento femminista contribuì a garantire nuovi diritti: l’accesso delle donne alle cariche pubbliche e la parità con gli uomini in ogni campo sociale e politico. Vene legalizzato il divorzio e l’interruzione volontaria della gravidanza e con i nuovo diritto di famiglia si stabilì la parità tra coniugi. La società italiana, trasformatasi da agricola in industriale, vede diminuire il numero di figli e la religione cessò di rappresentare un fattore condizionante per la vita degli individui.